mercoledì 11 luglio 2018

Una notte per non morire

Ognuno è artefice del destino: lo può indirizzare a proprio piacimento... Anzi no, il destino è ineluttabile, scolpito nella dura pietra e sarà del tutto inutile tentare di dominarlo...


Secondo me, invece, il destino è solo un artista a corto di fantasia. Si limita a puntare il compasso in un centro che sceglie a caso, lo allarga secondo una misura a suo piacimento e comincia a girare, in un senso o in quell'altro. Per fare aumentare il numero delle variabili, farà ruotare l'attrezzo con una velocità ogni volta diversa. Intersecherà altri cerchi, più o meno grandi e più o meno calcati. Il punto dell'intersezione potrà essere l'incontro di due anime affini, lo scontro con delle anime nere, la condivisione di un pezzo di strada con una persona della quale si ignorava l'esistenza. Potrà essere un proiettile calibro 45 che arriva assieme a una nuvola di vetri rotti. Il destino è onesto, scarabocchia i suoi cerchi e si prende tutto il tempo necessario per chiuderli. Se ti agiti sul foglio, calpestando nel buio le linee curve, rischierai di non capirci nulla, di raschiare il fondo della notte, di morire.
Ecco perché conviene mettersi in alto, lasciare penzolare le gambe dal cornicione del quindicesimo piano e aspettare...








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