venerdì 2 marzo 2018

La sesta destinazione





...e pensò a suo padre, quando tornava dalla fabbrica con il licenziamento di qualcuno del personale sulla coscienza. La crisi mordeva le caviglie e lui lavorava ogni giorno di accetta con l’intenzione di tranciare sempre più rami della sua azienda e salvare il tronco. Era esausto e crollava sulla poltrona del salotto dopo avere abbandonato la sua valigia sul percorso. Prima ancora di sedersi si slacciava la cravatta e se ne liberava con disprezzo. Che si rivolgesse a lei, a sua madre o alla coppia di cani che lo osservavano con la testa storta e la lingua a penzoloni, diceva sempre la stessa cosa:

«Noi non siamo nulla. Nuotiamo nei nostri acquari e ci illudiamo di averne creato uno perfetto per noi, abbastanza grande da non annoiarci mai, da non andare mille volte al giorno a sbattere contro il vetro. Ma fuori, ad aggirarsi fra le vasche, c’è qualcuno che si diverte a versare qualche goccia di veleno e qualcun altro incaricato di farci mancare l’acqua. Io non so cosa stia davvero succedendo, ma noi non siamo nulla…»


La sesta destinazione - Bibliotheka Edizioni - 2018


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